Il rapporto tra malattie dell’apparato respiratorio e certi tipi di attività è sicuro. Quando un individuo lavora per anni in un negozio polveroso e senza ventilazione, in una miniera o in una fabbrica, respirando una o più sostanze nocive ad alta concentrazione, diventa inevitabile che acquisisca qualche malattia polmonare. Sono stati identificati tre tipi fondamentali di agenti che possono causare malattie polmonari professionali: polveri organiche, comprese le muffe, proteine animali e vegetali; polveri inorganiche, compresi abbondanti particelle metalliche e sostanze chimiche volatili.

Fra le varie malattie dell’apparato respiratorio, causate da polveri organiche ci sono, il cosiddetto “polmone dell’agricoltore”, che attacca le persone che, lavorando nei campi, maneggiano il fieno; la bisinosi, detto “polmone marrone”, che è associato alla follatura del cotone ed altre fibre; il “polmone del coltivatore di funghi”, che deriva dalle spore fungine.

Fra le malattie polmonari professionali causate da polveri inorganiche si annoverano la silicosi, provocata dalla polvere di quarzo, sabbia, polvere di pietra e silicone. L’antracosi (malattia del polmone nero), causata dalla polvere di carbone, e la berilliosi, che deriva dal berillio usato per fare le lampade fluorescenti. In questa lista è compreso anche l’amianto, poiché quando viene lavorato, produce una polvere molto sottile che ostruisce le vie respiratorie e lascia traccia nei polmoni.

Fra gli elementi chimici nocivi, con cui si può entrare in contatto durante il lavoro vi sono i solventi utilizzati per le vernici e certe sostanze pesticidi.

Se si sospetta di svolgere un’attività che può causare problemi polmonari, bisogna discuterne col proprio medico, e se non si può migliorare l’ambiente di lavoro è meglio cercarsene uno nuovo e non mettere a rischio la propria salute. Tra i metodi preventivi più efficaci, vi è oggi l’adozione obbligatoria di particolari maschere protettive durante il lavoro. Le componenti specifiche nel determinismo delle broncopneumopatie croniche professionali sono le sequele delle lesioni acute,l’azione diretta di composti ben definibili, l’azione diretta delle condizioni di lavoro (umidità, freddo…) e l’azione di sostanze allergizzanti prodotte nel lavoro.

Il trattamento curativo mira al ripristino di condizioni ottimali, per un miglior regime di lavoro cardiaco che dia garanzie di concorrere al recupero diretto dell’insufficienza respiratoria.