Il dolore alla testa è particolarmente disturbante e chi ne soffre costantemente sa quanto sia difficile conviverci. Che tu sia abituato o no, ti sarai sicuramente chiesto la differenza esatta tra cefalea ed emicrania, vero? Leggi questo articolo e non avrai più dubbi in merito.

Il mal di testa, o cefalea, è un disturbo comune a tutti ed è uno dei motivi più frequenti alla base delle visite e dei controlli medici. Cefalea” è un termine generico che indica un dolore situato nella testa e nel collo e le sue cause sono svariate, per cui ne esistono sistemi di classificazione tra cui quello celebre della International Headache Society.

Esistono le cefalee primarie e cefalee secondarie: le prime sono le più comuni e non legate a patologie, le seconde suggeriscono un problema più grande. Tra le principali cefalee primarie vi sono l’emicrania, la cefalea di tipo tensivo e la cefalea a grappolo.

L’emicrania è la più comune forma di cefalea disabilitante. C ompare ad intermittenza e periodicamente, il dolore pulsa e prende un solo lato e in maniera medio-forte, probabili vomito, nausea, fotofobia e fonofobia e tutti causati da tanti fattori. L’emicrania può essere con aura (la più rara, con disturbi visivi e uditivi) e senza aura, la più comune.

Per le cefalee, quella di tipo tensivo è la forma più diffusa. Episodica o cronica, colpisce soprattutto le donne intorno ai 30 anni. Il dolore è una ”morsa” bilaterale e si concentra sulla fronte o sulla nuca. La sua intensità è lieve-moderata. La cefalea a grappolo è una malattia che alterna periodi attivi (i grappoli, cioè gli attacchi) a periodi di totale fermo.

Quando è episodica, la cadenza dei grappoli è annuale o biennale; quando è cronica, invece, i periodi attivi durano più di un anno oppure quelli di remissione hanno durata molto breve. Durante i periodi attivi, gli attacchi si verificano 1-3 volte al giorno, soprattutto durante la notte. Il dolore è molto forte, unilaterale, localizzato nella regione orbitaria e dura dai 15 ai 180 minuti.

Il paziente con cefalea a grappolo di solito è in agitazione psicomotoria. Colpisce soprattutto gli uomini, intorno ai 30 anni.