Che cos’è l’effetto McGurk? È uno dei fenomeni che tendono a ingannare la mente e mostrare una realtà distorta. Scendendo nei dettagli, è un processo di conciliazione tra sensazioni contradditorie: quando la vista e l’udito percepiscono due cose diverse, ad esempio, il cervello concilia questo contrasto attraverso una serie di combinazioni che per quanto improbabili, in quel momento sembrano vere. Se vediamo qualcosa di surreale, insomma, il cervello prova a renderla reale.
L’effetto McGurk, quindi, è un fatto di percezione e ci dice che c’è una certa interazione tra vista e udito quando si riconosce un suono o una parola, il che prova a sua volta che quanto accade nei processi linguistici non coinvolge solo l’udito, ma anche la vista e forse chi lo sa, altre fonti sensoriali.
L’effetto McGurk è talvolta chiamato effetto McGurk-MacDonald, dato che è stato descritto per la prima volta nell’articolo di Harry McGurk e John MacDonald nel 1976.
Se siete in vena di fare un esperimento, fate partire un video dove i suoni percepiti sono diversi da come essi vengono doppiati. Noterete che il suono percepito è una via di mezzo tra i due. Per esempio, un video che mostra /ga/ combinato con l’audio di /ba/ è spesso percepito come /da/. Questo effetto è molto resistente e pur essendo consci della sua esistenza, non riusciamo a fare a meno di caderne vittima. In questo è molto differente da alcune illusioni ottiche che una volta scoperte, non hanno più effetto.
L’effetto McGurk è un gioco divertente, ma è molto difficile da eliminare. Funziona con i bambini piccoli, con persone di cultura diversa, con chi non sa che sta guardando una faccia e anche quando il video e l’audio non sono sincronizzati. E anche quando lo spettatore sa già che si troverà di fronte a un effetto McGurk.
Uno studio del 2005 di Wareham e Wright ha mostrato come l’inconsistenza dell’informazione visiva può cambiare la percezione delle frasi ascoltate, suggerendo che l’effetto McGurk potrebbe avere grande influenza nelle percezioni della vita quotidiana.